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Italiani bloccati all’estero, Borchia: “Di Maio in stato confusionale, smentito dai dati della Commissione europea”

Da 6 Maggio 2020No Comments
Paolo Borchia

“Sulla mancata attivazione del Meccanismo europeo di Protezione civile, il Ministro Di Maio conferma non solo la totale incomprensione dello strumento ma certifica l’inefficacia del Governo nell’aiutare migliaia di italiani ancora bloccati all’estero”. E’ una sintesi imbarazzante quella che emerge dal confronto tra fatti e parole sull’attivazione del MEPC, con il quale diversi paesi europei hanno permesso il rimpatrio di connazionali in difficoltà beneficiando del cofinanziamento della Commissione. A parlarne è ancora una volta Paolo Borchia, europarlamentare e coordinatore di Lega nel Mondo, che per primo si è speso per agevolare il rientro di alcuni italiani dai paesi dell’Africa e dell’America Latina, denunciando con forza la disparità di utilizzo del Meccanismo e invitando la Farnesina ad un più efficace quanto adeguato utilizzo.

“Nonostante l’urgenza e le migliaia di italiani ancora bloccati all’estero” spiega Borchia “ho ricevuto la risposta del Ministro degli Esteri a distanza di due settimane. Nessuna delle considerazioni risulta fondata se raffrontata con le statistiche elaborate dalla Commissione. Su circa 58.000 cittadini europei rimpatriati in questa modalità, soltanto un migliaio sono gli italiani che hanno viaggiato su voli organizzati da altri Stati. Il nostro governo, l’unica volta che ha organizzato un trasporto aereo, è stato in grado di far rientrare ben 19 connazionali dal Giappone”.

Continua Borchia: ” Di Maio mi scrive che il MEPC dovrebbe essere usato in assenza di opzioni commerciali di rientro: nessuno gli ha spiegato che migliaia di italiani non possono rientrare a casa proprio per questo motivo? Proseguendo, leggo che, secondo lui, idealmente la ripartizione tra cittadini dello stato che richiede il MEPC e cittadini dell’Ue dovrebbe essere del 50-50: ma la realtà è differente, la Germania rimpatria dalla Repubblica Dominicana, il 25 marzo, 280 tedeschi su 282 passeggeri; la Francia imbarca dal Laos, il 2 aprile, 355 cittadini su 372 totali. La credibilità delle sue motivazioni e della sua comprensione dello strumento si schianta su queste cifre”.